Storie con mio figlio
Storie con mio figlio
Chi è Gesù, papà?
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Chi è Gesù, papà?

un viaggio con mio figlio tra le tante questioni che questa figura emblematica solleva

Benvenuti al ventesimo episodio di Storie con mio figlio. Un grazie di cuore a Emanuela, Susanna e Paolo che hanno scelto di abbonarsi, a Gabriele per aver regalato un abbonamento a un suo amico e un benvenuto al nuovo iscritto Dante!

La storia

Con i figli piccoli le domandone e i perché non mancano mai e il Natale è ricco di sfide-domande per i genitori. Con questo episodio ho messo molta carne al fuoco e ho probabilmente esagerato per la sua età ma credo sia comunque un esperimento e una provocazione interessante su come approcciare domande grosse coi propri figli, senza nascondergli nulla ma mantenendo la veste del gioco e della narrazione, partendo dalle domande che loro stessi ci fanno.

Abbiamo parlato di Erode, della crocefissione, della scelta dei libri dei Vangeli, dei vari messia che in quei tempi gironzolavano per Israele, di alcuni aspetti extra-ordinari che hanno fatto emergere Gesù rispetto agli altri, di Costantino e della trasformazione dei cristiani da perseguitati a religione di stato, fino alla domanda se Gesù sia esistito. Pur essendo tanta roba, non è certo esaustiva rispetto a una figura così cruciale. E’ un primo viaggio.

Sono molto interessato ai vostri feedback, positivi e non. Potete scrivermi a storieconmiofiglio@gmail.com

Il retroscena educativo

Non è facile affrontare con onestà una figura così carica di significati e storia come Gesù, cercando al contempo di non fare il solito raccontino ai propri figli, anche perché non è neanche così facile non dire cavolate. In un altro racconto che avevo fatto a mio figlio qualche settimana fa, mi ero poi reso conto che alcune cose non erano storicamente corrette. Per esempio, la narrazione che Maria gironzola con Giuseppe alla ricerca di un posto dove partorire non è presente nei Vangeli e ho scoperto che ci è sempre stata trasmessa per un’errata traduzione di un pezzo del Vangelo, tradotto erroneamente in passato come “albergo”. La cosa bella di raccontare storie ai propri figli è che ci permette di tornare ad approfondire argomenti interessanti che da tempo avevamo accantonato.

Quello che secondo me è importante, qui come in altri casi (vedi l’episodio “Ma Babbo Natale è vero?”) è stimolare il cervellino ma anche il cuoricino dei nostri bambini. Il cervellino per fare loro capire che le narrazioni forti vanno sempre scomposte nelle loro fonti per essere coscienti di chi le ha create, quante versioni ne esistono e perché soprattutto sono nate; il loro cuoricino perché nell’introdurli allo spirito critico, dobbiamo educarli a scovare anche la passione, il fuoco che le narrazioni possono racchiudere. Ancora più importante dello spirito critico è la scoperta che la felicità del proprio cuore sta nel saper riconoscere cosa di palpitante, vitale nasconde un racconto, una persona, un’esperienza che viviamo. Non sono sicuro di riuscire a farlo sempre, ma so che questo deve essere l’imput per nutrire un animo vigile ma anche generoso e appassionato alla vita.

L’avventura

Per l’ormai famosa Greenway del lago di Como, la passeggiata la faremo domenica 22 gennaio, partendo da Colonno e arrivando a Lenno, facendo magari il sentiero più a filo lago all’andata e quello un po’ più alto al ritorno, o viceversa. Ci fermeremo a mangiare qualcosa in un’osteria sulla strada. Guardate qui che bel posto. Venite, staremo bene! Per domande scrivetemi pure.

Vi lascio al podcast, lo trovate in alto a inizio episodio. Vi ricordo che potete anche ascoltarci su Apple Podcast o Spotify.

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A sabato prossimo! Francesco

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