Storie con mio figlio
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Il cuore di mamma dinosauro
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Il cuore di mamma dinosauro

una storia breve e intensa per sentire i dinosauri da una prospettiva diversa
il libro nella foto è “Dinosauri giganti da scoprire”, Dami Editore

Benvenuti al ventitreesimo episodio.

Un saluto a due nuovi lettori, Roberto e Giampiero!

La storia

Mio figlio è ritornato al mood dei dinosauri, la mattina a colazione sceglie spesso questi libri, e così anche le nostre storie inventate seguono un po’ l’onda. La storia di questa settimana è nata per accompagnarlo a dormire e sono felice perché mentre mi usciva dalla labbra mi sentivo proprio là, affianco a mamma dinosauro, milioni di anni fa, ai margini di una foresta. Spero che questa piccolo racconto possa accompagnare anche i vostri sonni. Sopra trovate l’audio, in fondo all’email trovate invece il testo, per leggerlo tra voi o ai vostri cucciolini.

Tra le viuzze di Lenno l’amico Paolo ci riporta a casa.

L’avventura

Ricorderete: domenica siamo andati a fare la Greenway del lago di Como: il nostro amico Paolo ci ha portato tra viuzze che scendono ripide alla riva, porticcioli raccolti, mulattiere strette tra ville e conventi. Pochi gli umani, quei pochi singolari: una signorotta tedesca, impellicciata e gentile, ci ha spiegato in italiano dove trovare un bar a Sala Comacina. Nella penombra del bar, davanti a due bianchini, un giovane e un anziano spettegolavano su una paesana appena uscita. La vista più bella che abbiamo incontrato è quella dal porto di Lenno, da dove si abbraccia il promontorio di Bellagio, la Grigna dietro e più a sinistra il Legnone tutto innevato (qui un breve video) .

Avventure future

Settimana scorsa ho iniziato a condividere una storia seriale creata un anno fa, che nasce in Valsassina, cresce in Valgrande e finisce dentro il Lago di Lugano. Vorrei proporvi ancora degli assaggi di questa storia e le mete delle prossime avventure vorrei fossero proprio quei luoghi un po’ magici: la Valgrande, le valli vicine e il promontorio del Lago di Lugano.

Vi lascio al podcast e alla storia trascritta, non è lunga, vi darà un po’ di tenerezza.

Se ti piace il progetto puoi aiutarmi a condividerlo con amici e persone che potrebbero esserne incuriosite, per me è importante.

Buon ascolto, buona lettura, a settimana prossima.


Il cuore di mamma dinosauro

di Francesco Lovati

immagine tratta da “Dinosauri giganti da scoprire”, Dami editore.

Già c'erano delle crepe nelle uova: stava per uscire il dinosauro piccolo, cucciolino. Proprio in quel momento si sentono degli uccelli molto grossi volare bassi.

Mamma dinosauro si accorge subito e capisce che gli uccelli volevano prendere i suoi cuccioli. Si mette allora con tutto il suo peso sopra le sue uova: sapeva che non poteva sedercisi sopra, altrimenti le avrebbe schiacciate e ciao ciao; coi muscoli si tende tutta per stare vicino vicino, così gli uccelli non riuscivano a prenderle, ma senza appoggiarsi, che era un grande sforzo per lei. Era tutta tesa e con l’occhio controllava, con la testa un po' bassa così (mimare se si vuole), il collo lungo piegato, controllava con l'occhio rivolto in alto, spiava dove fossero questi uccellacci che giravano intorno e continuavano a girare intorno.

A un certo punto con la coda dell'occhio vede un altro dinosauro che era lì sdraiato, che dormiva. Forse era il suo compagno, con cui aveva fatto i cucciolini: si, era proprio il papà. Con la testa lui fa un po' così, hrrrr, fa un verso un po' così e alza la sua lunga testa, vede questi uccelli e con una grossa spinta si tira su, come sanno fare un po' gli elefanti, si riesce a tirare su due zampe, il collo tutto lungo, gli uccelli che continuavano a volare intorno. All’improvviso vedono questo collo lungo che spunta vicino a loro: non se l'aspettavano, (sibilare del collo che si muove) ffff fffff ffff, (gracchiare di uccelli) craa craa craaa, agitando il collo a destra e a manca, gli uccelli cambiano direzione. Mentre ricade giù per terra, mentre torna giù a quattro zampe fa (boato dei piedi): boooooomm, dà un colpo grosso e gli alberi attorno vibrano tutti, craa craa craaa, e tutti gli uccellacci sopra scappano via. Papà dinosauro incomincia a girare intorno (boato di passi), boom, boom, boom, boom, boom, fino a quando, si guardano intorno: c’è un silenzio.

Mamma dinosauro riesce lentamente lentamente a rialzarsi, e proprio mentre lo fa vede che una testolina (rottura delicata), frrrr, stava uscendo da una delle uova. Si avvicina con la testa al piccolino, guarda dentro con gli occhi e vede questa testolina che si strofina un pochino contro la sua, dà col naso un po' di colpettini per cercare di aprire un pochino l'uovo, e piano piano il cucciolo di dinosauro sguscia fuori.

Riappare un uccello. Era più piccolo degli altri, si posa su un ramo in alto, fermo, vicino a un nido. Zampetta nel nido, entra dentro e si accoccola sopra alcune uova bianche. Abbassa la testa verso le uova, sotto di lui, le controlla. Poi appoggia il becco sul bordo del nido e vede più sotto che stavano spuntando fuori i cuccioli di dinosauro, guarda le loro grosse uova rompersi. Allora si alza e guarda ancora sotto il suo sedere, le sue uova, ma era ancora presto, non erano ancora pronte.

Stava scendendo la sera, il sole stava diminuendo la sua forza, lentamente andava dietro alle montagne fumose che si vedevano giù in fondo.

Papà dinosauro intanto si era risdraiato per terra e mamma dinosauro era sempre ferma, con la testa abbassata osservava le sue uova che piano piano si schiudevano.

Mentre il vento cresceva, lentamente lentamente mamma e papà dinosauro si avvicinano alle uova sgusciate, ci appoggiano sopra delle grosse foglie per proteggerle. Si mettono in cerchio, sdraiati un po’ uno sopra l'altra, così nessuno, nessuno può venire a prendere i loro cuccioli.

Il vento saliva. I loro corpi stanchi piano piano si lasciavano andare.

I cuccioli che uscivano piano piano dalle uova sentivano il respiro del papà e della mamma, che stavano intorno a loro come un muro bellissimo, caldo, il loro odore forte, il battito forte del loro cuore, pam pam, pam pam, pam pam, pam pam, pam pam.

FINE

Tutti i diritti sono riservati.

Se ti è piaciuto leggere la storia, puoi considerare di abbonarti per supportare il tempo che mi ha richiesto lavorare sul testo e sull’audio. Grazie!

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