Retroscena: prevenire il "solo mio papà-mamma sa tutto"
Creare una storia con vostro figlio - Chi potresti includere nella storia? - Perché Esino? - Le persone magiche portano con sé significato, comunità e quindi buone storie
Episodio 37
🎭 Il Retroscena
La storia che avete ascoltato settimana scorsa era semplice e questo mi ha permesso di mischiare l’invenzione di un bambino che si perde con il realismo della nostra prossima passeggiata ad Ortanella. Certe volte creo delle storie insieme a mio figlio che durano settimane, a episodi, perché continua a chiedermi di proseguire la storia creata giorni prima, altre volte io decido o lui decide un nuovo soggetto.
Creare una storia con un bambino come protagonista
Rendere il protagonista un bambino, come ho fatto settimana scorsa, aiuta vostro figlio/a a immaginare sé stesso/a nella situazione. Potrebbe anche aiutarli ad essere proattivi nel proporre cambiamenti alla storia che state costruendo, o a far nascere domande. La storia della scorsa settimana è stata creata a letto, al buio, prima di dormire: facile da indovinare, questo è un ottimo luogo per permettere alla vostra immaginazione di espandersi.
Chi potresti includere nella storia?
Spesso inserisco nelle storie una persona che conosciamo o che abbiamo incontrato di recente. La donna tedesca che incontra il bambino perso nella nostra storia è un’amica che è venuta a visitarci la settimana prima e mentre stavo improvvisando ho sentito che la sua presenza si adattava perfettamente con il ruolo di qualcuno che soccorre un bambino: non essendo un’amica stretta, rappresenta una persona in qualche modo sconosciuta per mio figlio, al tempo stesso è una persona che emana un’energia piacevole, forte e rassicurante. Ho anche incluso nella storia un “amica dell’asilo” perché volevo che mio figlio si sentisse più parte della storia senza imporre il nome preciso di una sua amica, in questo modo può immaginarsi la persona che preferisce. Da ultimo, ho aggiunto la presenza di Angela, una cara amica che guiderà la prossima passeggiata e che ci ospiterà nella sua casa nella foresta. Questo crea in mio figlio un cocktail intrigante tra la concretezza della nostra prossima camminata e la pura narrativa di un bambino che si smarrisce in un paese di montagna.
Quando create una storia potete farvi guidare da un’immagine (una bella passeggiata per cui avete un’aspettativa) e da un sentimento emotivo (la sempreverde paura di un bambino che si perde) senza necessariamente dare troppo peso alla struttura della storia: il risultato sarà simile a un piccolo, poetico film, una maniera piacevole per accompagnare i vostri figli, e voi stessi, sulla soglia dei vostri sogni.
Perché andiamo a Esino?
Come ho spiegato nell’episodio Avventura: Esino Lario, 21 Ott., qundo ho visto questo luogo per la prima volta un anno fa ho sentito qualcosa di speciale: un senso di apertura, la maniera in cui è illuminato dal sole, il suo senso di segretezza per essere l’ultimo paese prima che la montagna s’inerpica su, le sue belle e decadenti ville. Esino è sospesa tra due universi vicini ma separati: sotto di lei sta Varenna con l’incanto del lago di Como, alle sue spalle si distende la Valsassina, dove abbiamo speso tanto tempo in famiglia negli ultimi anni. Ma l’altra ragione per cui ho scelto Esino è per Angela.
Le persone speciali portano con sé significato, comunità e quindi buone storie
Angela è una persona speciale, ha una piccola fattoria a Introbio, il paese dove andiamo in Valsassina. Possiede dei poteri magici nella maniera in cui permette alle persone di sentirsi a casa loro nel suo spazio. Quando entri il suo giardino ti senti immediatamente accolto e questo rappresenta una forza dirompente nella comunità piuttosto chiusa d’Introbio. Se ti trattieni da lei per un po’, ti rendi conto che sei in un luogo speciale: vedrai persone di tutti i tipi passare, per salutare, per comprare delle uova, per portare i loro bambini a giocare, per dare una mano nell’orto o ad aggiustare qualcosa.
Evitare il “solo mio papà-mamma sanno tutto”
E’ importante che le storie a cui i nostri bambini sono esposti sono intrecciate non solo dai perimetri della narrativa dei loro genitori: questa è una delle ragioni per le quali ho cominciato a proporre delle passeggiate collegate con la vita di altre persone. Angela è cresciuta ad Esino, conosce molto bene il paese, la natura intorno, ha storie da condividere, rappresenta una storia che renderà quel luogo parte delle nostre storie. I bambini che si uniranno alla passeggiata - e noi - percepiranno che sentire affezione per una persona ci permette di essere parte di una storia e trasfigura un luogo.
La bellezza della natura ci può aiutare a collocare le nostre storie e a riordinare i nostri significati interiori, ma è una persona per cui proviamo affetto che permette a questa magia di avvenire.
Riascolta la storia “Perso a Esino” qui.
Leggi come unirti alla passeggiata del 21 ottobre qui.
Se ti piace Storie con mio figlio, perché non condividerlo con i tuoi amici?
Con le Avventure circa ogni mese ti proporrò di fare una passeggiata insieme per laghi e montagne, dove le nostre storie spesso sono immaginate; con le Storie condividerò con te gli audio di me e mio figlio mentre costruiamo una storia insieme; con i Retroscena esplorerò le connessioni educative tra la natura, l’inventare storie e il creare una comunità aperta di amici.
A presto.