Benvenuti. Nasce oggi Storie con mio figlio, una newsletter per papà, mamme e cuccioli.
Dentro ci troverete 3 cose: le storie, i retroscena e le avventure.
1. Le Storie: ovvero gli audio registrati dal vivo mentre io e mio figlio inventiamo le storie, e le loro trascrizioni, di modo che possiate scegliere se leggerle, ascoltarle o fare entrambe le cose. Gli audio sono un po’ sporchi, sono storie che nascono mentre le ascoltate. Le trascrizioni invece sono leggermente riviste e sono fatte per essere lette ad alta voce: la punteggiatura, i corsivi, gli avverbi, sono stati messi per sostenere il ritmo e aiutarvi nella lettura ad alta voce. Diciamo che sono una via di mezzo tra un testo teatrale e un racconto. Se di solito leggete ai vostri bambini dei libri con le immagini, questi testi vi sembreranno più lunghi, in realtà è questione di ritmo interpretativo: mentre li leggete provate a pensarvi più come attori invece che semplici lettori. Forse all’inizio può esservi utile ascoltare prima l’audio.
2. I Retroscena: vi racconterò il motivo pratico per cui le storie sono nate e la riflessione educativa che le permea.
3. Le Avventure: vi proporrò una gita al mese da fare insieme nei luoghi in cui le storie accadono: la fantasia deve mischiarsi con l’esperienza per farci battere il cuore.
Adesso iniziamo.
1. Le Storie
In questa prima settimana vorrei proporvi tre storie, le abbiamo registrate di recente, nel caldo estivo: la prima l’ho chiamata La gita a Valcava e racconta di un signore che fa un viaggio sgarubboso a Valcava, un posto in montagna dove ci sono delle antenne grandi grandi: ascolterete la storia di un signore che sale per un sentiero, fa un po’ di pacciughi con l’acqua, entra in un bosco un po’ buio e sale sale su alla ricerca di una casetta nascosta, in mezzo al sole. E’ una storia sbuggolosa molto coccolosa.
La seconda storia s’intitola Le macchinine in spiaggia: racconta di due bambini che in spiaggia fanno i furbettini e prendono la macchinina di un altro bambino. Cosa succederà quando il bambino uscirà dall’acqua e li scoprirà? Se vi siete arrabbiati con qualche bambino, magari questa storia vi piacerà.
La terza storia sgarubba che vi raccontiamo è Il topolino sull’aereo: c’è un topolino a cui tappano il buchetto della sua casetta e non riesce più ad entrarci, allora decide di salire su un’aereo per mangiare la sua pappa in santa pace ma…mamma mia, l'aereo parte all’improvviso! Alla fine andrà anche a fare un volo sul mare e poi…eh, e poi dovete ascoltare la storia per saperlo!
2. I Retroscena
Valcava è una montagna prima di Lecco, proprio di fronte a dove inizia l’Adda e mi affascina per due motivi: innanzitutto perché dal balcone della mia vecchia casa, a Milano, riuscivo a vedere di notte le luci rosse delle sue antenne, sulle cime; poi mi attira perché un mio caro amico, un po’ di tempo fa, fantasticava di trovare là un piccolo rustico per renderlo il suo rifugio. Questa storia è nata per accompagnare mio figlio mentre andava a letto. Dentro ci troverete delle situazioni che ritornano spesso nei nostri racconti: condividere un posto scoperto con altre persone; mangiare insieme come modo per scambiarsi amicizie; c’è poi la natura intorno, che ci accompagna e ci garantisce mistero e avventura.
La storia delle macchinine sulla spiaggia è nata perché un pomeriggio, al mare, c'era stato un conflitto tra mio figlio e un suo amico, il tipico bisticcio sull’usare il gioco dell’altro: mi pare fossero dei sassi trovati dall’amico, che mio figlio voleva monopolizzare. Creare una storia di fantasia che rievoca il conflitto vissuto, è uno strumento che aiuta a mettere distanza per focalizzare il problema: meglio andare in profondità quando la situazione si è completamente sbollita, l’emotività è scesa e l’ascolto reciproco è più alto. Questo anche perché è importante permettere ai due bambini di gestire il più possibile in autonomia il conflitto: in alcuni casi è necessario intervenire, ma trattenersi dal farlo spesso, rafforza l’autostima, la capacità di difendersi e l’autonomia. In questo racconto, il signore della spiaggia spiega al bambino il suo punto di vista con metafore chiare, gli fa delle domande per coinvolgerlo nell’autoanalisi, accetta di non riuscire a convincerlo immediatamente e resiste alla tentazione di usare metodi coercitivi (“chiedigli scusa altrimenti..”) o rafforzativi (“se gli chiedi scusa ti do..”). La volontà di ottenere un cambiamento immediato nel bambino, per esempio imponendogli di scusarsi, è motivata solitamente dal desiderio del genitore di vedere confermato il proprio ruolo di guida e dal sentirsi addosso il giudizio degli altri adulti; l’efficacia educativa della scusa forzata è estremamente dubbia, come spiega il pedagogo Alfie Kohn nel suo libro dedicato al condizionamento dell’amore dei genitori verso i figli Unconditional parenting: moving from rewards and punishments to love and reason. Ad oggi questo libro è il più prezioso che abbia letto sulle relazioni tra genitori e figli, gli devo molto. Per chi fosse interessato, esiste anche una versione italiana, se ci fossero più persone interessate sento volentieri l’editore per capire se possa fare uno sconto significativo. Qui intanto c’è una sua intervista su questo tema (vi consiglio di mettere i sottotitoli, l’audio non è un granché).
La terza storia del topolino sull’aereo è nata in Liguria, prima del sonno pomeridiano. Credo mi sia venuto in mente il topolino perché già in passato in quella casa avevo ambientato una storia di formiche che vivevano tra i muri. La casa gode di una vista molto bella sul golfo di Savona, mi sono immaginato un piccolo aereo parcheggiato in giardino che inevitabilmente sorvola quel mare azzurro. Nella storia accadono cose improbabili ma quasi possibili, di solito cerco di giocare su questo confine per stimolare il senso del realismo e insieme provocare col fantastico. La storia si conclude come spesso succede, con i protagonisti che vanno a dormire: spesso le storie hanno un rallentamento verso la fine, sia nel ritmo sia negli avvenimenti. Ho imparato che, inventando una storia insieme, bisogna avere cura nel dosare la tensione emotiva; una volta per esempio mi sono fatto prendere la mano, mi ero ispirato alla famosa scena di Jurassic Park in cui c’è una jeep incastrata sull’albero che cade a tratti, sempre più giù, e i bambini sotto si salvano per un pelo. La storia era così carica di pathos che mio figlio è passato dal molto partecipativo al molto arrabbiato. L’errore era stato quello di non averlo ascoltato davvero, di essermi fatto prendere dalla mia narrazione, a prescindere da lui. Se come spero vi verrà voglia di inventare una storia insieme ai vostri figli, è importante che li ascoltiate molto, lasciando loro lo spazio, il tempo per intervenire. Negli audio della seconda e della terza storia trovate qualche esempio in questo senso.
3. L’Avventura
L’idea di fare delle gite-avventure tutti insieme è legata al fatto che desidero che mio figlio abbia nel vissuto della sua infanzia una compagnia costante dell’avventura, del selvaggio e insieme della convivialità.
Mi sembra giusto proporvi la prima gita nel triangolo lariano, il triangolo di terra compreso tra il ramo di Como e il ramo di Lecco. Le prime storie che io e mio figlio ci siamo inventati erano ambientate in quello spazio: erano storie di ferrari, di porche, di treni, di jeep, di treni a vapore... Di solito c’era la ferrari che aveva una casa nelle colline dietro Bellagio e aveva tante macchine amiche che venivano a trovarla, facevano una festa, mangiavano una pizza insieme, facevano un po’ di giri, c’erano dei temporali...
La mia proposta è quella di andare al Rifugio Martina (la foto sopra credo sia presa dal rifugio), proprio in mezzo al triangolo. Non ci sono mai stato ma mi sembra un posto magico. Ho trovato due sentieri, uno molto facile, praticamente in piano, che arriva in poco tempo al rifugio; ce n’è invece un altro che, coi bambini al seguito, dovrebbe durare circa due, tre ore, con un dislivello di trecento metri. Non credo sia molto difficile ma indagherò. In ogni caso ci si potrebbe anche dividere, e i due gruppi s’incontrano poi su a pranzo al rifugio. Nei prossimi episodi vi darò più dettagli per partecipare . Ovviamente per partecipare non è necessario avere figli! Come data proporrei domenica 28 agosto, cominciate a segnarvela.
Prima di lasciarvi alle tre storie, vi ricordo che ci tengo ad avere i vostri feedback sinceri, potete scrivermi a storieconmiofiglio@gmail.com e se vi piace questo progetto aiutatemi a farlo crescere, condividendo quest’email con tutti i vostri amici che potrebbero esserne incuriositi.
Ci vediamo venerdì prossimo alle dieci!
La gita a Valcava
Leggi la storia
Le macchinine sulla spiaggia
Leggi la storia
Il topolino sull’aereo
Molto belli i racconti e bello il coinvolgimento con tuo figlio! Complimenti per la fantasia di entrambi! Io ho una nipotina che ha circa l'età di tuo figlio e mi chiede spesso di raccontarle delle storie. Prenderò spunto da te! Solo che in genere le nostre storie sono un po' più brevi e soprattutto con tanti "perché " intercalati dalla bimba! Grazie per aver condiviso questa esperienza!