4 maggio, gita ai Piani d'Erna
info sulla passeggiata del 4 maggio e un piccolo racconto dal Carnevale di Schignano
Ciao!
Vi propongo una passeggiata ai Piani d’Erna con pranzo al rifugio, visto che c’è il tempo incerto. Il nostro amico Etienne ce ne ha parlato tante volte come di un posto bello, facile da raggiungere (tutta dritta, un’ora da Milano, traffico permettendo) e facile per bambini ancora poco abituati a camminare. Come sempre, è una passeggiata aperta a tutti, con o senza figli, un modo per condividere il tempo in modo diverso, fuori dal ritmo serrato dell’ordinario, accompagnati dalla bellezza natura, mischiando i gruppi, le storie, gli stili educativi.
A livello pratico
Il ritrovo è sabato 4 maggio alle ore 9.30 al parcheggio in via Prealpi 34, 23900, Lecco (mappa) , dove parte la funivia. Prenderemo poi la funivia (12 € a/r adulti, i bambini non pagano stampando e portandovi questo modulo della regione Io viaggio). Arrivati su, la passeggiata è più o meno in piano, possiamo fermarci dove preferiamo , punteremo verso il rifugio Marchett, settimana prossima vado su con Etienne e vediamo meglio le opzioni. Per chi non ha la macchina, scrivetemi, cerchiamo di trovare passaggi /seggioloni. L’ultima funivia scende per le 18, essendo un percorso facile avremo flessibilità sugli orari. Se volete venire scrivetemi un wazzup (3336112174) così quanti siamo, quanti aspettare.
Da portare:
stivali (se avete scarponcini meglio, o comunque scarpe impermeabili)
pantaloni lunghi, meglio se impermeabili, e calze alte (non credo ci siano vipere ma meglio essere prudenti) con ricambio di pantaloni e calze visti i prati bagnati
acqua
se avete un telo per sedervi meglio
Per domande non esitate a scrivermi, vi aspettiamo!
Cronaca dal Carnevale di Schignano
Alcuni ricorderanno, siamo andati a febbraio al Carnevale di Schignano, in Val d’Intelvi, con notte al rifugio Prabello, è stato bello sia per l’esperienza di gruppo sia per l’aver visto un carnevale autentico, radicato nella cultura secolare di un paese, vissuto anche dai bambini del posto come qualcosa di drammatico, in cui credere, in cui investire. Mentre salivamo verso il paese abbiamo incontrato una maschera appoggiata contro il muro, abbiamo rallentato per fotografarla, non appena ci siamo accostati la maschera ha mosso verso di noi la testa e ci ha fissati: era un bambino che stava da solo appoggiato lì, fermo ad aspettare, immerso nel suo piacere di essere maschera e interpretare il suo ruolo, forse un po’ in attesa di qualcuno come noi, da sorprendere con il suo sguardo. Anche la musica ha un ruolo importante nel carnevale, bambini e adulti vanno in giro con dei campanacci addosso, creando una sorta di effetto tranche, una vera interruzione dell’ordinario, come dovrebbero essere le feste. Il carnevale di Schignano ha un tratto oscuro, i brut sono davvero un po’ brutti, cattivelli, il confine tra reale e finzione è labile ( e noi abbiamo visto solo il carnevale di Schignano dedicato ai bambini). Al ritorno abbiamo avuto anche una sorpresa: alcuni di noi si sono presi la “cavarota”, dei puntini che prudono legati alla cacca delle capre in un prato in cui ci siamo seduti!
Un saluto da Pasturo
Vi lascio con delle foto di una passeggiata fatta a marzo all’agriturismo Brunino, sopra Pasturo, dei luoghi dolci in cui è sempre bello tornare. Ci vediamo presto!